avvocato esperto in separazione e divorzio con coniuge straniero

L'avvocato matrimonialista Vanda Lops fornisce consulenza ed assistenza nella separazione ed il divorzio con coniuge straniero ed in ogni questione di diritto internazionale di famiglia.


Separazione con coniuge straniero

Nella coppia in cui un coniuge è straniero in fase di separazione e divorzio sorgono problemi che in genere riguardano il trasferimento illecito della residenza dei figli, l'autorità giudiziaria competente e la legge applicabile.

Spesso vi sono da dividere beni immobili acquistati all'estero in regime di comunione o altri asset come liquidità, titoli e risparmi depositati su conti esteri.

La gestione di tali questioni richiede l'intervento di un avvocato esperto nel diritto internazionale di famiglia.

Rispondiamo ad alcune domande frequenti dei clienti.

la madre di mio figlio è straniera, abbiamo interrotto la convivenza e raggiunto un accordo scritto che prevede che il bambino resti a vivere con lei in italia. se si trasferisse all'estero potrei farlo valere davanti a un giudice?

No. Gli accordi fra i genitori non sposati per essere fatti valere in un ordinamento straniero (ma anche in quello italiano) devono essere recepiti dall’autorità giudiziaria.

I genitori non sposati, pertanto, quando trovano un accordo fra loro non possono limitarsi a metterlo per iscritto, ma – per avere tutela legale -  devono sottoporre il loro accordo al vaglio del Tribunale del luogo in cui risiede il figlio.

Sono in una fase di conflitto. temo che mio marito straniero voglia portare con sè nostro figlio nel suo paese di origine, cosa posso fare per evitare questo?

Per evitare che il coniuge straniero trasferisca illecitamente la residenza del figlio e prevenire la sottrazione illecita del minore la prima azione da intraprendere è non concedere l’autorizzazione al rilascio del passaporto del minore o revocare l’autorizzazione, se il bambino ha già il passaporto. Ciò va comunque fatto, anche se risulta meno utile quando il figlio ha anche un passaporto rilasciato dal paese di cui l’altro genitore è cittadino.

 

L’altra immediata azione da intraprendere è ottenere dal giudice un provvedimento di affidamento del minore con la previsione del divieto d’epatrio del minore stesso.

Quando i genitori sono sposati - come nel suo caso - il provvedimento sull’affidamento può essere emesso nel corso del giudizio di separazione.

 

Se il paese in cui il provvedimento del giudice deve essere eseguito fa parte dell’Unione Europea (eccetto la Danimarca) è riconosciuto automaticamente, come previsto dal Regolamento CE n. 2201 del 2003 (cosiddetto Bruxelles II bis).

 

In questi casi il nostro primo consiglio è: agire subito, il prima possibile.

Qualora suo marito dovesse condurre il figlio nel proprio paese di origine, infatti, potrebbe ottenere dall’autorità giudiziaria un provvedimento di affidamento a sé del minore, senza che lei possa eccepire la litispendenza internazionale (cioè la pendenza in Italia di un procedimento di affidamento) o far valere ed eseguire un provvedimento emesso in Italia.

Mia moglie è straniera, è andata a far visita ai suoi parenti con nostro figlio minore e, dopo mesi, ha ammesso che non intende tornare in italia, ma vuole chiedere il divorzio nel suo paese d'origine.

io non concordo, che fare?

Lei può valutare di iniziare subito una causa di separazione in Italia, per poter paralizzare, con un’eccezione di litispendenza internazionale, la causa di divorzio che sua moglie volesse instaurare nel suo paese d'origine.

In molti ordinamenti i diritti dei padri sono meno tutelati, la semplice circostanza che il padre viva all’estero giustifica un provvedimento di affidamento esclusivo del minore alla madre.

Iniziare una causa giudiziale non impedirà comunque ai suoi avvocati di contattare sua moglie per negoziare e cercare un accordo: la separazione giudiziale potrà trasformarsi in ogni momento in consensuale.

Inoltre, poiché il comportamento di sua moglie è illecito, lei può valutare diverse iniziative giudiziarie elencate in questo articolo.

Sono in fase di separazione, mia moglie ed io abbiamo acquistato una casa per le vacanze all'estero ed abbiamo anche beni immobili in italia. Vorrei che il patrimonio fosse diviso, che fare?

Se la separazione è consensuale, fra i vostri accordi potrà esservi anche quello relativo alla divisione convenzionale del patrimonio comune.

E' opportuno valutare che l'atto di divisione fra voi stipulato sia trascrivibile ed eseguibile anche nell'ordinamento del paese straniero nel quale si trova la vostra casa per le vacanze.

Se non sarà possibile trovare un accordo con riguardo alla divisione dei beni, questa dovrà essere effettuata nel corso di un giudizio contenzioso (divisione giudiziale).

L'autorità giudiziaria italiana potrà procedere alla valutazione e divisione dei soli beni presenti sul territorio italiano; per la divisione dell'immobile sito all'estero occorrerà rivolgersi all'autorità giudiziaria del paese nel quale si trova l'immobile. 

Sto per separarmi consensualmente, mio marito insiste per chiedere subito il divorzio nel suo paese d'origine, dove la procedura è rapida. io vorrei un divorzio in tempi brevi, ma temo che la legge straniera non tuteli i miei figli minori. che fare?

Lei e suo marito potrete ottenere il divorzio immediato in Italia, senza passare dalla fase di separazione, chiedendo che il giudice applichi solo allo scioglimento del matrimonio (cioè al divorzio, non alle questioni riguardanti i figli) la legge del paese di cui suo marito è cittadino, come meglio indicato in questo articolo.

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