Il nostro servizio di mediazione familiare è gestito dal dott. Alessandro Costantini, consulente altamente qualificato di Lops e Associati.
Alessandro Costantini è psicologo, psicoterapeuta, sessuologo, mediatore familiare, esperto in psicologia giuridica e psicodiagnostica.
Da anni è consulente tecnico di parte nei procedimenti per l’affidamento dei figli e nei casi di presunto abuso sessuale o maltrattamenti nei confronti di minori. Dal 2017 è consulente tecnico d'ufficio del Tribunale di Tivoli.
Responsabile per il Lazio del Movimento per l’Infanzia, si occupa dei temi legati alla coppia, alla separazione, alla famiglia e alla genitorialità.
E' autore di numerosi articoli sull’infanzia e relatore in molti convegni sullo stesso tema. Nella sua recente pubblicazione “Meravigliosa infanzia” affronta i temi della genitorialità e della pedagogia.
Il dott. Alessandro Costantini risponde alle domande più frequenti poste dai clienti sulla mediazione familiare
La mediazione familiare è un utile strumento per la soluzione in via non contenziosa di controversie che possono sorgere all'interno di una famiglia, attraverso l'intervento di un terzo
imparziale, il mediatore, figura professionale dotata di una specifica competenza.
Vediamo come funziona la mediazione familiare.
Un mediatore familiare (in genere un avvocato o uno psicoterapeuta) incontra i coniugi che hanno già deciso di separarsi o di divorziare e li aiuta a:
- chiarire quali sono le questioni sulle quali bisogna trovare un accordo;
- raccogliere tutte le informazioni, specialmente di tipo legale, necessarie;
- ponderare tutte le possibilità di scelta esistenti;
- trovare il modo meno traumatico di consultare i figli, per tenere presenti le loro esigenze;
- chiarire le reciproche richieste per giungere ad un accordo giusto e duraturo, soddisfacente per entrambe le parti.
Il percorso di mediazione si attua attraverso una serie di incontri (generalmente da quattro a sei sedute).
Lo scopo ultimo della mediazione è di portare i coniugi ad una separazione consensuale o ad un divorzio congiunto, evitando così la separazione ed il divorzio giudiziali, procedimenti giudiziari
lunghi e costosi.
l mediatore opera come un terzo imparziale e gestisce il processo di mediazione aiutando la coppia, nella quale spesso la comunicazione è interrotta a causa di incomprensioni e tensioni, a
comunicare in maniera costruttiva e ad assumere decisioni responsabili ed informate.
Il mediatore non può fornire pareri sulle decisioni da adottare, ma può solo aiutare i coniugi a parlare fra loro per trovare insieme delle soluzioni.
Il mediatore incoraggia entrambi i genitori a parlare con i figli, per capire quali sono i loro bisogni e desideri.
Può talvolta accadere che il mediatore, d'accordo con i genitori, ritenga utile parlare direttamente ai figli, in particolare quando questi ultimi hanno punti di vista completamente diversi da
quelli dei genitori.
Gli incontri con i figli, specialmente se minori, vanno programmati con cura e sono confidenziali: il mediatore ed i ragazzi concorderanno cosa il mediatore potrà riferire ai genitori.
Si: Alla fine del processo di mediazione viene redatto un documento scritto che riassume tutti i punti sui quali si è raggiunto un accordo.
Le questioni oggetto dell'accordo possono essere tanto quelle riguardanti l'affidamento dei figli, quanto quelle patrimoniali riguardanti gli assegni di mantenimento e la divisione dei
beni.
Questo documento non è legalmente impegnativo, ma l'accordo in esso contenuto verrà riportato negli atti redatti dagli avvocati che rappresenteranno le parti nel procedimento di separazione
consensuale o di divorzio congiunto.
La coppia ha una alternativa:
1. ricorrere alla "mediazione parziale": si raggiunge un accordo scritto che gli avvocati di ciascuna delle parti potranno far valere nei procedimenti di separazione o divorzio;
2. scegliere la "mediazione globale": al termine del processo di mediazione un avvocato, in rappresentanza di entrambi i coniugi, redigerà gli atti da far valere in giudizio sulla base
dell'accordo raggiunto davanti al mediatore.
Quando i coniugi decidono di avvalersi della mediazione parziale ciascuno di essi può consultare il proprio avvocato.
I costi possono variare a seconda delle tariffe applicate dal professionista che gestisce la mediazione.
No: Qualunque sia l'esito della mediazione svolta, il mediatore non può in alcun modo intervenire nel successivo procedimento di separazione o
divorzio: se avvocato non potrà rappresentare una sola delle parti, se psicoterapeuta o assistente sociale non potrà fornire consulenze di parte o d'ufficio.
Tutte le informazioni apprese dal mediatore durante le conversazioni con i coniugi o i figli sono riservate, non possono essere riferite a terzi e sono soggette al segreto professionale.
No: Esistono casi, peraltro piuttosto infrequenti, in cui è impossibile intervenire attraverso la mediazione familiare: quando uno dei coniugi o
i figli sono stati vittime di abusi ad opera dell'altro coniuge, quando la personalità di uno dei partner, particolarmente violenta, aggressiva o manipolativa, non consente di instaurare una
comunicazione costruttiva.
Anche al di fuori di tali ipotesi, comunque, la base di partenza per iniziare un processo di mediazione è che le parti si riconoscano reciprocamente come interlocutori e che vi sia in entrambi
una volontà di trovare un accordo.
I benefici della mediazione, identificati da importanti studi sociologici, sono molteplici:
- notevole riduzione dei costi per spese legali;
- minore durata dei procedimenti di separazione e divorzio;
- raffreddamento della conflittualità fra i coniugi;
- relazioni civili, o perfino amichevoli, dopo la separazione e il divorzio;
- maggiore facilità di raggiungere accordi, specialmente se riguardanti la vita dei figli, dopo la separazione ed il divorzio;
- minore impatto traumatico della separazione e del divorzio sui figli;
- migliore riorganizzazione della propria vita sociale ed affettiva dopo la separazione ed il divorzio, determinata dal venir meno di sentimenti di rancore, ostilità e fallimento.
Si: La mediazione familiare non è utile solo alla coppia in procinto di separarsi o di divorziare, ma è un efficace sistema per comporre controversie e disaccordi nati all'interno della famiglia.